Torrone

Tra i dolci un’attenzione particolare va necessariamente dedicata al torrone, specialità prodotta nella zona della Barbagia da tempi antichissimi (il primo documento in cui si parla del torrone risale al 1614).
La produzione del torrone in Barbagia è dovuta all'esigenza di valorizzare e sfruttare i prodotti originali della natura: il miele della montagna, le noci e le nocciole delle vallate. I centri di produzione più rinomati erano e sono attualmente Aritzo e Tonara, ma vi erano anche altri paesi minori. Gli aritzesi portavano i loro prodotti nel Campidano, mentre i tonaresi, che da sempre si contendono con gli aritzesi il primato della produzione del torrone in Sardegna, si occupavano del commercio nel Sassarese. Il torrone veniva lavorato con una grossa pala in legno che fungeva da miscelatore, questo comportava un lavoro faticosissimo che durava anche 5-6 ore poiché non bisognava mai smettere di mescolare o si sarebbe compromesso tutto il lavoro fatto. Quando il miele era ben caldo, si aggiungeva l'albume d'uovo montato a neve che fungeva da lievitante; si proseguiva poi con la lavorazione sino a che il torrone non raggiungeva la giusta consistenza e il tipico colore candido. Infine si versavano le mandorle, nocciole o noci e lo si travasava nelle apposite cassette il legno. Oggi il torrone viene prodotto con macchinari moderni, ma l’antica lavorazione viene riprodotta in occasione di sagre e feste (Sagra del Torrone – Tonara – Lunedi dell’Angelo).