Il turismo della birra

Nell’ultimo anno, nel mercato del turismo enogastronomico, si è riscontrato un crescente interesse per il mondo della birra. Sempre più spesso i turisti richiedono di visitare dei birrifici, non solo nei luoghi tradizionalmente più noti per queste produzioni (Belgian Beer Routes), ma anche in destinazioni fino ad ora fuori dai circuiti classici.

Le produzioni locali di birra, sulla falsa riga di quanto avvenuto in passato per il vino, stanno attirando sempre più l’interesse e la curiosità dei turisti.

I luoghi di produzione sono diventati delle vere e proprie mete turistiche desiderate e visitate.

Considerate delle vere e proprie attrazioni quasi al pari delle bellezze artistiche e monumentali, tra le destinazioni più note in questo settore vanno annoverate: 

“Il tuo viaggio in Irlanda non può essere completo senza una visita all’attrazione turistica numero uno di Dublino. Passando da un piano all’altro apprenderai tutto quello che ci vuole per fare una perfetta pinta di Guinness”. Questo è lo slogan contenuto nel sito della Guiness Storehouse. Il sito è aperto tutti i giorni della settimana dalle 9.30 alle 19.00 e il biglietto può essere acquistato on line. E’ strutturato in diversi livelli: il piano terra è dedicato ai 4 ingredienti fondamentali della birra (acqua, orzo, luppolo e lievito); il primo piano è dedicato alla produzione delle botti, che permisero alla Guinness di esportare il proprio prodotto in 150 paesi; al secondo piano si trovano le sale degustazione che coinvolgono tutti i sensi; il terzo piano è invece dedicato alla storia dell’azienda attraverso la pubblicità; mentre il quarto piano ospita la Guinness Academy, dove si può imparare a versare una pinta perfetta di Guinness e ottenere un certificato di spillatore.

E’ considerata una delle maggiori attrazioni da visitare nella città di Copenaghen e prevede un tour della fabbrica e delle degustazioni. Attualmente il museo è temporaneamente chiuso a causa di lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Non si hanno notizie sulla data di riapertura. Al momento si può accedere esclusivamente al Brand Store, aperto dal martedi al giovedi dalle 11.00 alle 15.00.

Quest’ultimo è un vero e proprio museo, nato come strumento di marketing aziendale e territoriale e ormai diventato un’attrazione turistica popolare. Oggi conta 880.000 visitatori all’anno ed è una delle attrazioni più visitate di Amsterdam. E’ aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30 e sino alle 21.00 nei weekend; il biglietto ha un costo di 18 euro. Nel 2001 il museo ha subito un restyling e il percorso è diventato più coinvolgente. Attualmente è articolato in 4 livelli: al primo livello si possono visionare filmati d’epoca e vecchie pubblicità; al secondo livello vengono mostrate tutte le fasi di produzione della birra; al terzo livello si ha la possibilità di creare un vero e proprio video ricordo (si simula una divertente passeggiata in bicicletta per le vie di Amsterdam al ritmo di musica) che può essere condiviso sui social; al quarto livello si conclude la visita con la degustazione e la possibilità di fare acquisti nello shop.  

L’interesse del turismo verso il mondo della birra ha stimolato lo sviluppo di nuove proposte di fruizione, ecco perché i produttori hanno aperto le proprie fabbriche al pubblico, organizzando visite guidate o creando dei veri e propri musei aziendali.

Complice del cambiamento è sicuramente il trend di crescita della birra artigianale, divenuta ormai bevanda molto apprezzata e spesso concorrente del vino, non solo durante l’aperitivo, ma anche durante i pasti, in abbinamento a tutte le portate, dal primo piatto al dolce.

Anche in Sardegna, le micro produzioni si stanno moltiplicando e gli stili offerti sono molteplici e variegati, ma i produttori non sono ancora organizzati per accogliere in maniera strutturata e continuativa dei turisti.

Ma quali sono le principali ragioni che determinano il successo di questo tipo di esperienze? 

  • Le visite sono sicuramente interessanti e coinvolgenti;
  • Si ha la possibilità di assaggiare bevande tipiche di un determinato luogo;
  • Si possono acquistare prodotti spesso non facilmente reperibili altrove (è il caso di alcune birre belghe difficili da trovare sul mercato italiano);
  • Così come altri prodotti alimentari, permettono di conoscere meglio la storia di un territorio attraverso l'assaggio e la visita del luogo di produzione.

La sottoscritta si considera una turista della birra a tutti gli effetti, anche se ancora alle prime armi. Al momento il mio interesse è stato catturato da alcuni dei birrifici belgi più famosi, ma ho in programma di visitare alcuni tra i più noti birrifici artigianali italiani. 

E voi, vi considerate turisti della birra? 

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